Sapere quando “buttare” i documenti cartacei è un’informazione da tenere sempre ben presente sia nel settore pubblico sia nel settore privato. Come sappiamo, la legge impone di distruggere i documenti (cartacei e digitali) che contengono dati sensibili, una volta che il periodo di conservazione obbligatoria sia scaduto.
Tuttavia, non si tratta, semplicemente, di una semplice “privazione”: occorre che i documenti in questione siano completamente distrutti e che il loro contenuto sia illeggibile per impedirne la ricostruzione da parte di terzi, dal momento che, presumibilmente, tali documenti contengono dei dati sensibili su enti, aziende e/o persone.
Nello specifico, questa operazione, nel caso dello smaltimento del materiale documentale cartaceo, deve essere effettuata anche nel rispetto delle norme ambientali, che impongono l’utilizzo di processi che consentano il riciclo della carta.
Alcuni specifici documenti, esaurita la loro funzione, devono essere conservati per il periodo di tempo previsto dalla legge, in caso di controlli o di contenzioso, al fine di poter essere sempre esibiti, così da provare la validità di quanto in essi contenuto.
Ma cosa fare una volta scaduto questo periodo di tempo? Qualora non siano considerabili di valore storico o non siano soggetti a vincoli di tutela, si può procedere con la distruzione di tali documenti. Generalmente, per distruggere i documenti cartacei, esistono due soluzioni.
Come tutti sappiamo, in commercio sono facilmente reperibili dei macchinari distruggidocumenti, che non fanno altro che tritare i documenti cartacei o ridurli in tante piccole striscioline. Di conseguenza, i materiali di scarto prodotti da questa operazione devono essere poi portati al macero o comunque in luoghi di recupero, al fine di consentire i processi di riciclo della carta.
Tuttavia, abbiamo specificato che questa soluzione è la meno professionale e la meno sicura, perché, se si ha un un numero di documenti da distruggere molto ampio, l’operazione diventa estremamente lunga e, inoltre, non puoi avere la certezza che tutti i dati sensibili contenuti nei documenti siano effettivamente distrutti. Questo perché determinate tipologie di documenti necessitano di specifiche procedure di scarto.
Come abbiamo detto, per la distruzione dei documenti cartacei, la strada più sicura ed efficace rimane quella di rivolgersi a professionisti della gestione degli archivi cartacei. Questi si occuperanno di prendere in carico la gestione dell’archivio in tutte le sue fasi, dalla conservazione fino allo scarto dei documenti non più necessari.
Infatti, lo smaltimento di un archivio cartaceo è un’operazione molto più complessa di quanto si possa credere e richiede delle specifiche procedure: solo in questo modo si avrà la totale certezza che i dati sensibili presenti in tali documenti siano effettivamente e definitivamente cancellati e illeggibili.
Per facilitare questa operazione di smaltimento, Turin Carta è operativa nel settore del recupero della carta e del cartone da macero fin dall’inizio degli anni ‘50.
Inoltre, dal 1994 offre soluzioni su misura a imprese private ed enti pubblici, che effettuano la separazione interna dei rifiuti cartacei recuperabili, oltre a un servizio di triturazione documenti riservati per conto di enti pubblici, commercialisti, studi legali e notarili.
Da allora, Turin Carta ha collaborato con oltre 200 aziende quali tipografie, litografie, legatorie, scatolifici, supermercati, mobilifici, cartotecniche, che si sono affidate all’esperienza pluriennale dell’azienda nel settore del recupero e smaltimento della carta.
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